martedì 7 ottobre 2008

Coco Chanel



"La mode, c'est ce qui se démode."
Coco Chanel. Salvador Dali.


Alcune persone pensano che il lusso sia l'opposto della povertà. Non lo è. È l'opposto della volgarità.
Amo il lusso. Essa non giace nella ricchezza e nel fasto ma nell'assenza della volgarità. La volgarità è la più brutta parola della nostra lingua. Rimango in gioco per combatterla.
L'eleganza non consiste nell'indossare un vestito nuovo.
La bellezza serve alle donne per essere amate dagli uomini, la stupidità per amare gli uomini.
La giovinezza, una novità. Nessuno ne parlava vent'anni fa.
La moda è fatta per diventare fuori moda.
La moda passa, lo stile resta.
La moda riflette sempre i tempi in cui vive, anche se, quando i tempi sono banali, preferiamo dimenticarlo.
La natura ti dà la faccia che hai a vent'anni; è compito tuo meritarti quella che avrai a cinquant'anni.
Non mi pento di nulla nella mia vita, eccetto di quello che non ho fatto.
Per essere insostituibili bisogna essere diversi.
Quelli che creano sono rari; quelli che non creano sono numerosi. Quindi gli ultimi sono i più forti. Se sei nato senz'ali, non fare mai nulla per impedire loro di crescere.
Un uomo può indossare ciò che vuole. Resterà sempre un accessorio della donna.
Vedi, così si muore. [ultime parole pronunciate in punto di morte, rivolgendosi alla cameriera]

Coco Chanel (pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel; Saumur, 19 agosto 1883 – Parigi, 10 gennaio 1971) è stata una celebre stilista francese, capace con la sua opera di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale della moda e della cultura pop del Novecento. Ha fondato la nota casa di moda che porta il suo nome, Chanel.


Biografia
Seconda figlia di una coppia non sposata (Albert Chanel, venditore ambulante e Jeanne Devolle), trascorre un'infanzia molto umile e triste e rimane orfana di madre, deceduta a causa della tisi. Il padre é costretto ad emigrare per permettersi di mantenere la numerosa prole (in tutto sei figli) e all'età di dodici anni Gabrielle viene affidata, insieme alla sorella Julie, ad un orfanotrofio ad Aubazine, gestito da religiose. A diciotto viene ammessa come convittrice in un collegio, il Notre-Dame, nel piccolo paesino di Moulins. L'unico vantaggio che la permanenza in questo istituto le apportò fu che lì cominciò a cucire.

Trova il suo primo impiego come commessa presso un negozio di stoffe a Moulins, la Maison Grampayre. A venticinque anni conosce un uomo molto influente, che le cambierà la vita: l'erede di una dinastia di industrie tessili, il barone Étienne Balsan, e diventa la sua amante. Si trasferisce presso la sua tenuta, dove Balsan alleva cavalli, e diventa ben presto un'amazzone provetta. Chanel comprende che potrebbe divenire molto ricca sfruttando il momento e soprattutto le amicizie influenti di Balsan, che le chiedono di continuo dove lei acquista i suoi deliziosi cappellini, cappelli che "Coco" creava da sola.

Muove così i primi passi nell'ambiente della moda come disegnatrice di cappelli nel 1908, rivelando un talento speciale nel prevedere, nell'anticipare, i desideri ed il gusto estetico delle donne del suo tempo. Apre il suo primo negozio a Deauville nel 1913, ed un salone di moda a Biarritz, nel 1915, iniziando anche alcune collaborazioni con i sarti parigini più affermati in quegli anni. La fama di Gabrielle cresce rapidamente, grazie al suo stile che esalta una donna dinamica e priva di etichette, e culmina con l'apertura di un negozio in Rue Cambon 31, a Parigi.

Nel 1921 Coco crea assieme ad Ernest Beaux lo storico profumo n°5, oltre ad altri come Cuir de Russie, Gardenia ed il n°22. La sua linea di accessori, tra cui ci sono scarpe, gioielli, borse, sciarpe e anche cinture, viene completata nel 1929. Particolare importanza acquistano le bigiotterie, anche piuttosto vistose, indossate per contrasto su abiti dalla linea pura e minimalista.

Ma, nella seconda metà degli anni trenta, si verifica la prima discesa. La crisi economica internazionale aveva ridotto le sue entrate e i tempi incerti e bui presagivano lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Nel 1936 viene chiusa fuori dal suo atelier dalle lavoranti che scioperano: Gabrielle, l'umile contadina, non può accettare un simile affronto. Afflitta anche dalle tendenze promosse della stampa che, ora, preferiva (al suo) il look eccentrico della sua eterna rivale, Elsa Schiaparelli, Chanel chiude la sua maison nel 1939, licenziando tutti i dipendenti e si rifugiò a Vichy, dove assiste impotente al trionfo del New Look di Christian Dior, nel 1947.

Quando viene informata che le vendite del suo profumo (nonostante le dichiarazioni di Marilyn Monroe che confessava di "andare a letto vestita solo di due gocce di Chanel n°5") erano calate drasticamente, Gabrielle, a 70 anni compiuti, decide di rimettersi in gioco. Il 5 febbraio 1954, in Rue Cambon 31, Chanel presenta la sua nuova collezione, improntata palesemente sugli anni venti.

La stampa la demolì definendo la sue creazioni un clamoroso fiasco: in realtà i cronisti di moda avevano visto il futuro e lo avevano scambiato per il passato. Gli anni sessanta avrebbero richiamato per alcuni aspetti gli anni venti, ma nel 1954 solo Gabrielle-Cocò Chanel "lo sapeva". Nonostante questo iniziale insuccesso, grazie alla stampa americana, la stilista risalì sulla cresta dell'onda nel giro di due stagioni. È in questo periodo che nasce il suo famoso e intramontabile "tailleur".

Gabrielle muore a 87 anni, una domenica, nella sua suite all'Hôtel Ritz di Parigi. Attualmente la Maison è presieduta, nelle vesti di direttore artistico da Karl Lagerfeld.


Lo stile e la filosofia Chanel
Lo stile di Gabrielle Chanel è rivoluzionario per gli anni venti: crea infatti non solo nuovi abiti e nuovi marchi, ma un intero nuovo stile di vita. Disegnò innanzitutto cappelli molto vistosi, e soltanto dopo molti anni cominciò a creare qualche abito; successivamente si dedicò anche alle borse giganti, ai profumi (come lo storico Chanel n°5), alle scarpe bicolore per slanciare le gambe, agli orologi unisex ed alla bigiotteria. Gabrielle vuole liberare la donna, la vuole rendere indipendente dagli uomini: vuole una donna libera e rivoluzionaria, moderna e all'avanguardia.

Coco Chanel ha saputo dar voce alle esigenze delle donne della sua epoca. Donne che mentre i mariti e i padri erano al fronte avevano dovuto lavorare, e avevano goduto di un'indipendenza prima sconosciuta. Donne che avevano anche cominciato a praticare lo sport, e che non erano più disposte a tornare a indossare corsetti, sottogonne e crinoline, e tutte le sue innovative creazioni rispecchiano questa sua filosofia. I tessuto preferiti dalla stilista sono il tweed ed il jersey, che intagliato nei tailleur diventeranno una vero e proprio must della moda. I colori preferiti erano il bianco ed il nero, a cui si aggiungevano il blu scuro, il beige ed il grigio. Chanel è stata forse la più grande stilista di tutti i tempi. La consapevolezza del proprio corpo, la comodità e la mascolinità mescolata alla femminilità, sono i principi da cui Chanel attinge per strabiliare le donne (e gli uomini) con le sue creazioni. Il suo stile è passato alla storia come sinonimo di eleganza, raffinatezza e modernità unita al comfort.

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